giovedì 28 febbraio 2013

Ieri sono andata al cinema. Durante i venti interminabili minuti di pubblicità hanno trasmesso il trailer di un film che parlava di come una ragazza grassa fosse riuscita a riprendersi dalla sua merdosa vita grazie alla musica, al 'canto'. Bello. Bellissimo, per tutti quelli che non ne capiscono niente. Per queste persone è una storia fantastica, una ragazza che pur essendo sovrappeso riesce a diventare una star solo grazie alla sua bravura di cantante. Ma per una persona che ne capisce -e per capisce intendo che c'è passata- è solo uno di quei film strazianti che vorrebbero far capire alla gente cosa c'è nella mente di una 'cicciona', quando in realtà non ne sanno un accidenti. Lei si è salvata grazie alla voce?! Bene, bravissima. Ma alle persone normali, che non hanno nessuna dote particolare, a quelle persone che succede? Sono destinate a passare il tempo in una camera, a piangere o magari addirittura togliersi la vita, a cercare di fare una dieta e poi la seconda settimana hanno già perso le speranze, alle persone fragili, che non hanno nulla su cui appoggiarsi, a quelle persone... che succede? Trovo viscido che una persona voglia fare un film su un'argomento del genere e lasciar perdere la maggior parte delle persone che potrebbero trovarsi coinvolte, cosa vuole cercare di dimostrare? Cosa vuole cercare di dimostrare la gente andando a vedere un film del genere? Pena, per una cicciona. Come tutto il resto della società. Comunque non era di questo che volevo parlare, ho visto 'Noi siamo infinito' dopo aver letto il libro. Posso dire che sono entrambi stupendi e sono nella mia classifica come libro e film preferito. Vorrei che tutti i film e i libri riescano a parlare dell'adolescenza così bene, senza tagli. Voglio lasciare un pezzo della poesia che Charlie regalò a Patrick, per Natale, perchè mi fa venire la pelle d'oca:226 230


... Ecco perchè, sul retro di un sacchetto di carta marrone,
provò a scrivere un'altra poesia,
e la intitolò <<Il nulla assoluto>>,
perchè i versi, in realtà, parlavano di questo.
E si diede una A,
e si tagliò i suoi dannatissimi polsi.
E la appese alla porta del bagno,
perchè questa volta, pensò, non sarebbe riuscito 
a raggiungere la cucina. 

In realtà è un'invito a leggervi tutta la poesia -o meglio il libro intero, perchè così in realtà non ne capireste molto- e perchè domani è la giornata mondiale di sensibilizzazione all'autolesionismo. 

giovedì 21 febbraio 2013

Amo stare chiusa in bagno, sotto la doccia. E' l'unico posto in cui puoi dare spazio alla tristezza, in cui puoi piangere senza che nessuno se ne accorga, senza freni e limitazioni perchè il rumore dell'acqua copre tutto, un po' come nelle giornate di pioggia in cui anche se le lacrime ti rigano il viso le persone che passano e ti vedono non se ne accorgono, pensano sia qualche goccia caduta dal cielo. E' bello perchè ti bruciano così tanto gli occhi dal pianto che menti a te stessa pensando che possa essere il sapone a farti quell'effetto. Guardi la tua immagine allo specchio ma la vedi sfocata un po' perchè non vedi e un po' perchè è appannato, e questa è un po' la storia della mia vita. Perchè io nella mia vita non ci ho mai visto chiaro, un po' per colpa mia e un po' per coloro che mi hanno offuscato la vista durante il cammino. In momenti di tale sconforto vorrei che qualcuno mi vedesse, con le labbra viola, gli occhi rossi, il viso a chiazze, vorrei che qualcuno vedesse le smorfie che faccio quando piango. E vorrei vedere che effetto avrei su di lei. Disgusto, stupore, pena, compassione. Qualsiasi cosa. Mi andrebbe bene tutto. Penso di essere una di quelle persone che vorrebbero farsi guardare mentre piangono, ma non ci riescono a piangere in presenza di altri ed è decisamente frustrante perchè non avranno mai la possibilità di sfogarsi liberamente con un'altro essere umano. Vorrei avere la capacità di rendere partecipi gli altri del mio malessere, tutto qua. Vorrei poter dire qualcosa di più di 'scusa ma non ho voglia di raccontare, ne parliamo domani' per poi insabbiare di tutto il discorso, sempre.

martedì 19 febbraio 2013

Oggi ho capito quanto sia frustrante aspettare. Ma non aspettare un'amica quando fa ritardo e dovete uscire, o quando non vedi l'ora che inizi il tuo programma preferito e attendi guardando qualcos'altro. Io parlo di qualcosa di diverso. Oggi ho aspettato una lacrima, che non ha neppure fatto cenno di arrivare, è rimasta tra le ciglia, a offuscarmi la vista, quando io invece avrei preferito buttarla giù. Oggi ho aspettato la persona che amo e aspettando ho capito quella frase del piccolo principe 'se tu arrivi tipo verso le 4 ogni giorno, io dalle 3 incomincerò ad essere felice' -non sono sicura dica proprio così-. Si, io mentre lo aspettavo ero felice, sono sempre felice quando aspetto lui, perchè so che per lui vale la pena aspettare, so che ne ho bisogno più di quanto abbia bisogno del cibo o dell'acqua. Quando realizzi che lui non verrà ti accorgi che il tuo posto non è più li, seduta ad aspettare che arrivi. Ed ecco qui che le voragini si aprono, e non si chiudono più, te le porti appresso per tutta la giornata; quelle voragini che sono un suo abbraccio o una sua parola avrebbero potuto ricucire. Oggi ho aspettato che iniziasse l'allenamento per mezz'ora, con la consapevolezza che oggi più degli altri giorni avrei fatto schifo. E, oggi, sto aspettando una ragione per non farmi del male, e non la trovo. Forse perchè nulla farà mai comunque più male di tutto quello che sto passando adesso, o forse perchè sono la solita codarda e l'unica ragione che so' trovare è la paura. Mi chiedo se le suore o i preti, prima di diventarlo, aspettino la vocazione oppure gli arrivi dal nulla e improvvisamente il loro destino cambi e la loro vita diventi migliore. Se fosse così anche io dovrei smettere di aspettare? Alzarmi e fare qualcosa, finalmente? 

lunedì 18 febbraio 2013

Come si fa a dare una svolta alla propria vita? Smettere di essere così impassibili, molli. Nascondermi dietro degli occhiali spessi e una finta sicurezza che mi contraddistingue, è questo il massimo che so' fare?! La gente pensa a me come una a cui non importa di nulla, solo di stare bene, e ci riesce. Ma non è così e nessuno si è mai preoccupato di scavare più in fondo, di chiedersi se la mia sia solo una maschera. Non interessa a nessuno? Probabile. Forse è solo questo che vorrei, che qualcuno si interessasse a me, una persona che mi chieda 'cos'hai?' quando sto ridendo perchè capisce, anche senza che glielo spieghi, che è tutto finto, tutto una grande cazzata. E' stata una giornata di merda, come tutte le altre. Sto diventando la persona che qualche anno fa avrei odiato avere intorno. Sono cambiata e la gente se n'è accorta. Colpa dell'adolescenza, così dicono tutti. Ma poi che cos'è? L'adolescenza è una brutta bestia, tutti sono stati adolescenti ma nessuno sembra ricordarsene, tranne per le serate in discoteca e le scopate selvagge con il vicino: stai pur tranquillo che di queste cose se ne ricordano tutti. Ma dei drammi, delle incomprensioni, delle insicurezze, tutti sono capaci di dirti 'si! le ho avute anche io' ma nessuno che ti sappia dare un consiglio vero, di quelli sinceri, utili. Tutte le solite frasi copia e incolla da qualche libro filosofico che parla di come vivere la vita. Assaporando ogni momento, guardando la pioggia cadere, gli uccelli volare e tutte le altre stronzate che in realtà non hanno mai aiutato nessuno. L'adolescenza è quel sapore di merda che ti rimane dopo aver vomitato, è la voglia di buttarti da una rupe sperando che ti salvi qualcuno, è la consapevolezza che nessuno lo farà. 

domenica 10 febbraio 2013

Forse non sono stata del tutto sincera, io eroi al mio fianco ne ho tanti. In realtà tutti quelli che mi hanno chiamato Delusione, o che solo l'hanno pensato sono eroi. Sono loro che giorno dopo giorno mi aiutano a capire dove sbaglio, il mio allenatore, la mia mamma, le mie amiche, la mia professoressa sono tutti eroi ed eroine. Sarò forse io l'antagonista? Quella che vuole prendere ogni critica costruttiva per una critica distruttiva?! Penserete di sicuro 'ma questa come avrà fatto a capire tutto questo in una notte?' beh si sa che la notte porta consiglio ma io tutto questo l'ho sempre saputo. Aspetto che la giornata passi, ci penso e me ne accorgo, poi entro in camera mia e la rabbia accumulata in tutta la giornata si consuma lì. Forse dovrei incominciare a sentirmi un'eroina, entrare nella parte, e non guardare le altre persone che lo fanno benissimo per me; che si prendono gli applausi, anche i miei. Forse dovrei passare alla parte buona anzi che dare retta al mio lato oscuro, al mio antagonista. E sconfiggerlo. Nella mia vita voglio essere io il personaggio principale, non uno dei personaggi secondari, non l'antagonista. 


Alla mia professoressa: so' che ho fatto tante ripetizioni, e lei sicuramente me le avrebbe corrette, almeno ora me ne accorgo, è un miglioramento, no??!! Un grazie sincero.

Al mio eroe numero uno: Non ti ho menzionato perchè tu stai un gradino sopra gli altri, sei il leader, il capo degli eroi, quello forte e muscoloso, non con qualche potere insulso come la super velocità e cose simili. Tu non sei roba da poco, se sei riuscito a cambiarmi la vita. Ma che ci sto a fare io qui?! A parlarti di supereroi, tu di sicuro li conosci meglio di me, che in questo campo sono una schiappa. Volevo solo dirti che tra le tue braccia mi sento protetta. Come Mary Jane tra le braccia dell' Uomo Ragno. Un grazie di cuore anche a te. 

sabato 9 febbraio 2013

ALL HEROES PLEASE APPLY...




Perchè DELUSIONE? Ultimamente sento solo questo, ultimamente MI sento solo questo, SONO solo questo. Perchè un blog? Un po' perchè la mia professoressa me l'ha consigliato, un po' perchè ho bisogno di sfogarmi, un po' perchè ha fatto così anche Jenna e un po' perchè quando si hanno dei problemi si cerca in tutti i modi di risolverli, magari non sono una persona abbastanza forte da riuscire a farlo nella vita reale, e allora scrivo. Avevo in mente così tante cose da scrivere, ma ora ho solo un vuoto in testa e non so' più che farne delle idee confuse e dei miei sentimenti che vagano da una parte del cervello all'altra, ma dopotutto non mi importa se qualcuno non capirà quello che scrivo, questo blog serve solo a me e a nessun altro; certo sarebbe bello se qualcun'altro, leggendolo, si ci ritrovasse, se riuscissi ad aiutarlo in qualche modo con le mie parole. Ma fin ora ho passato la mia vita a cercare di aiutare gli altri, senza accorgermi che quella che aveva bisogno di una mano ero io. Oggi anche io ho bisogno di un'eroe, a tutti i Matty McKibben della terra, per favore, aiutatemi.